Spunti

Spunti di riflessione per il rilancio economico post Coronavirus. Possibili azioni a livello locale

L’emergenza coronavirus rischia di trasformarsi rapidamente in una crisi economica. Le chiusure forzate, la riduzione del turismo e del commercio internazionale, la riduzione dei patrimoni rischiano di trasformare uno shock dell’offerta in una crisi della domanda con conseguente nefaste sul reddito e sull’occupazione.

Storicamente a pagare maggiormente le conseguenze di una situazione di crisi sono le fasce più deboli e precarie della popolazione. In questa situazione è quindi necessario identificare delle misure volte a ridurre gli impatti nefasti del Covid 19 sull’economia.

In questa fase devono focalizzare gli sforzi sull’emergenza (fallimenti, disoccupati, riduzione del benessere materiale…) cercando in ogni modo di non tralasciare la politica economica a medio-lungo termine (numero e qualità dei posti di lavoro, impatto sociale ed ecologico).

Le politiche per il rilancio economico si basano sulle politiche fiscali. Da un lato più spesa e più investimenti pubblici per compensare la mancanza di consumo dei cittadini e i pochi investimenti privati. Dall’altro una riduzione del carico fiscale per lasciare più soldi da spendere agli agenti (anche se questa tipologie di misure si è dimostrata spesso meno efficace ed è contrario ai nostri valori).

Le misure fiscali possono essere applicate nei tre livelli istituzionali ma è fondamentale che siano coordinate per evitare degli stimoli eccesivi. Le stesse dovrebbero durare un periodo limitato (massimo 2-3 anni) e dovrebbero essere finanziate con debito pubblico (disavanzi) per poi essere riassorbite con politiche più restrittive nell’arco di 8-9 anni.

Nonostante le pressioni che possono giungere da parte degli imprenditori locali, la prima cosa da fare è attendere misure proposte dalla Confederazione e nel contempo intavolare discorsi con il Cantone per il coordinamento delle misure. Chiaramente gli esecutivi comunali possono iniziare a rassicurare gli imprenditori che non saranno abbandonati e che in tempi ragionevoli delle misure saranno prese, andrà comunque specificato loro che i posti di lavoro devono essere salvaguardati.

Si possono comunque ipotizzare delle misure di primo intervento: volte a garantire maggiore liquidità alle aziende

  • Pagamento rapido delle fatture già aperte da parte dell’ente pubblico;
  • Incremento delle scorte comunali (prodotti che sono acquistati regolarmente si può ipotizzare di anticipare l’acquisto per tutto il 2020);
  • Riduzione e posticipo del versamento degli acconti d’imposta,
  • Posticipo (ad esempio di tre/sei mesi) delle fatture (anticipi e conguagli) per le fatture emesse dalle aziende comunali (elettricità, acqua potabile, fognatura…).

In tempi più lunghi, concordando coi legislativi si potrebbe ipotizzare un piano di aumento della spesa pubblica e degli investimenti. Queste misure hanno l’obiettivo di tranquillizzare gli imprenditori sulle prospettive economiche. In un’ottica socialista noi dobbiamo puntare a maggior spesa, ma di qualità.

Gli sforzi comunali sulla spesa potrebbero essere quindi indirizzati ad un miglioramento della qualità dei prodotti acquistati. Chiedendo ad esempio ai fornitori il passaggio a prodotti locali, magari più costosi ma con un minor impatto ambientale.

Sul piano degli investimenti come socialisti possiamo puntare su investimenti due categorie principali:

  • Investimenti in capacità produttiva (postazioni telelavoro nei Comuni, linee di trasporto più efficaci, sussidi aggiuntivi alla formazione dei dipendenti)
  • Investimenti sociali (nuovi asili nido, nuove case anziani e appartamenti protetti, accoglienza temporanea delle persone senza dimora, cooperative d’alloggio per pigioni moderate, centri ricreativi e culturali,…).

Il tempo di realizzazione delle opere sarà sicuramente più lungo della crisi economica legata al Covid 19, ma gli imprenditori percepiranno che non vi sarà una mancanza di lavoro, cosa questa fondamentale affinché mantengano i posti di lavoro. Per avere un’alta efficacia di queste misure è fondamentale che la progettazione e l’esecuzione di questi progetti sia fattibile per le aziende presenti nel territorio (in altre parole non deve passare il messaggio che si predispongano lavori che poi saranno eseguiti da ditte estere o di oltre Gottardo).

Una volta chiarite le misure disponibili (Confderazione, Cantone, Comune) sarà fondamentale avere una comunicazione capillare affinché il tessuto economico conosca gli strumenti effettivamente a diposizione, prevedendo una distribuzione cartacea, ampliando il proprio sito e fornendo un recapito a cui rivolgersi.

Come PS non possiamo assolutamente trascurare il lato sociale di una crisi economica. Devono essere quindi ipotizzate anche delle misure a sostegno della popolazione. Il PS si è già attivato proponendo la “risposta sociale”, ovvero un insieme di proposte volte a ridurre l’impatto della crisi per le persone in difficoltà. I Comuni possono fare la loro parte sia per le persone in difficoltà o per quelle che si troveranno a cercare impiego fra queste possiamo suggerire:

  • assunzione a titolo indeterminato del personale avventizio o precario nella amministrazione,
  • rafforzamento dello sportello sociale con un intervento pro attivo a sostegno dei potenziali beneficiari,
  • anticipo agli eventuali beneficiari degli strumenti sociali fino al conseguimento della decisione,
  • rimborso fino a 200 franchi per le famiglie (beneficiari RIPAM) di strumenti volti all’apprendimento a distanza (pc o tablet),
  • rimborso del casellario giudiziario e dell’estratto UEF per le persone in cerca d’impiego,
  • messa a disposizione a prezzi accessibili di pre e dopo scuola e di servizi mensa per permetter ai genitori che affidano normalmente i figli ai nonni di tornare all’attività professionale, evitando il pericoloso contatto intergenerazionale.

Quanto scritto vuole essere uno spunto di riflessione e non un piano operativo. Siamo consapevoli che ogni realtà è diversa e compito di istituzione di prossimità come il Comune è proprio quello di identificare le misure più adatte alle peculiarità locali. In un’ottica socialista rimane fondamentale evitare che lo sforzo fatto da alcuni Comuni diventi causa di disuguaglianze nei confronti di chi vive in altre zone. Per questo motivo vi chiediamo di condividere con la segreteria le vostre iniziative affinché possano essere riproposte in altre località o portate a livello cantonale. In caso di domande siamo volentieri a vostra disposizione.